lunedì 26 aprile 2010

I Disturbi Alimentari

Disturbi alimentari I disturbi dell'alimentazione comprendono comportamenti estremamente problematici come seguire diete rigide, abbuffarsi in segreto, vomitare dopo i pasti, calcolare le calorie in modo ossessivo. Tuttavia i disturbi alimentari sono molto più complicati delle semplici abitudini dietetiche poco salutari.

Il nucleo centrale di questi disturbi implica atteggiamenti distorti e auto critici sul peso, sul cibo e sull'immagine corporea. Sono questi pensieri e sentimenti negativi che danno vita ai comportamenti dannosi.

Le persone che soffrono di un disturbo alimentare usano il cibo per gestire emozioni fastidiose o dolorose. Restringere l'alimentazione per esempio viene usato per avere l'illusione del controllo. Abbuffarsi o mangiare in eccesso contribuisce ad alleviare temporaneamente la tristezza, la rabbia e la solitudine. Eliminare il cibo (con purganti o con il vomito) è il comportamento utilizzato per combattere la sensazione di disgusto e disperazione. Con il passare del tempo, chi ha un disturbo alimentare perde la capacità di vedersi in modo obiettivo e le ossessioni sul cibo e sul peso cominciano a dominare ogni aspetto della vita.
Il comportamento alimentare è controllato da numerosi fattori che comprendono: l'appetito, la disponibilità di cibo, le abitudini familiari, culturali e generazionali e i tentativi di controllo volontario.

Seguire una dieta per ottenere un corpo più magro di quanto sarebbe necessario in termini di buona salute è un comportamento molto "pubblicizzato" dalle tendenze della moda, dalle industrie alimentari e in alcune professioni. I disordini alimentari comprendono gravi disturbi nel comportamento alimentare, come riduzioni estreme e dannose dell'apporto calorico giornaliero, grave sovra-alimentazione e inoltre sentimenti di disagio o eccessive preoccupazioni riguardo al proprio peso o il proprio aspetto.

I ricercatori hanno investigato come e perché comportamenti inizialmente volontari, come il mangiare porzioni di cibo più piccole o più grandi del normale, ad un certo punto diventino incontrollabili per alcune persone trasformandosi in veri e propri disordini alimentari.
Studi sulla biologia del controllo dell'appetito e le sue alterazioni dovute a sovra o sotto-alimentazione prolungata hanno rivelato l'enorme complessità del problema, ma con il tempo ci sono buone probabilità di arrivare alla scoperta di nuovi farmaci per il trattamento dei disturbi alimentari.
I disturbi alimentari non sono dovuti a mancanza di volontà; essi sono vere e proprie malattie curabili nelle quali certe abitudini alimentari errate diventano schemi comportamentali disadattivi fuori dal controllo dell'individuo.

Tipologie di disturbo
I disturbi alimentari più diffusi sono l' ANORESSIA NERVOSA, e la BULIMIA NERVOSA. Un terzo tipo, il DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA (binge-eating). I disturbi alimentari si sviluppano frequentemente durante l'adolescenza e la prima età adulta, anche se alcune ricerche indicano la possibilità del loro sviluppo sin dall'infanzia e anche nella maturità.

I disturbi alimentari appaiono frequentemente associati ad altri disturbi psichiatrici come depressione, abuso di sostanze e disturbi d'ansia. Inoltre le persone affette da disturbi alimentari soffrono spesso di notevoli complicazioni a livello fisico come patologie cardiache e insufficienza renale che possono condurre alla morte. Quindi è della massima importanza riconoscere i disturbi alimentari come malattie reali e trattabili.
Le donne tendono a sviluppare disordini alimentari in misura maggiore rispetto agli uomini. Solo una percentuale stimata tra il 5 e il 15% delle persone con anoressia o bulimia e circa il 35% delle persone affette da disturbo da alimentazione incontrollata è rappresentata dai maschi.

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