lunedì 26 aprile 2010

Il Vaginismo

Il vaginismo è un disturbo sessuale caratterizzato dal ricorrente o persistente spasmo involontario dei muscoli perineali che circondano la parte esterna della vagina.

I genitali della donna, dal punto di vista anatomico, risultano del tutto normali, tuttavia, nel momento in cui l’uomo tenti la penetrazione, l’accesso della vagina si serra a tal punto tanto da impedire l’atto sessuale. Tale meccanismo, peraltro, si verifica ogni qualvolta si tenti la penetrazione vaginale con pene, dita, tamponi o con qualsiasi altro corpo estraneo.
Le donne che soffrono di tale disturbo presentano generalmente una scarsa conoscenza degli organi genitali interni. Siffatta disfunzione, inoltre, è spesso causa di matrimoni non consumati (i cosiddetti “matrimoni bianchi”) o di sterilità.
Il partner presenta frequentemente un atteggiamento problematico rispetto alla sessualità e, seppur inconsapevolmente, contribuisce spesso alla persistenza del sintomo della donna. Ciò, peraltro, non significa che la coppia si privi della sessualità: i preliminari permettono, infatti, numerose forme di soddisfacimento sessuale.

Cause
Le cause fisiche si riferiscono ad una qualunque patologia degli organi genitali che rendono molto difficili sia la penetrazione sia un precedente rapporto che abbia lasciato come ricordo un forte dolore. Questi due aspetti sono fattori che predispongono la donna al vaginismo.

Le cause psicologiche si riferiscono, invece, alla presenza di traumi sessuali, come lo stupro, o ad una educazione molto rigida dal punto di vista sessuale, ad una cattiva informazione sulla fisiologia dell’atto sessuale e, infine, all’impotenza del partner.

Terapia
Il trattamento varia in ragione delle possibili cause del disturbo.
Se la disfunzione appare riconducibile a cause fisiche, il trattamento consiste nel rendere consapevole anche il partner del problema, attraverso esami medici della contrazione involontaria dei muscoli della vagina.

Di grande efficacia si dimostrano anche le tecniche comportamentali finalizzate alla penetrazione senza dolore, come l’inserzione di dilatatori di dimensioni graduate ad opera del partner, sotto il controllo manuale della donna, la quale successivamente si limita a dirigere l’operazione solo verbalmente.

Qualora il disturbo provenga da un trauma vissuto nel passato, risultano efficaci le tecniche di desensibilizzazione (di tipo cognitivo comportamentale o l'EMDR) in cui il terapeuta incoraggia la paziente a sperimentare le sensazioni indesiderate quale mezzo per facilitare la risoluzione del conflitto e per promuovere il controllo sulle situazioni affrontate in modo funzionale.

Se la terapia di coppia risulta di difficile conduzione, il terapeuta può insegnare alla paziente una tecnica di rilassamento come il training autogeno, eventualmente affiancata da alcune sedute di biofeedback uditivo, nelle quali ad un crescente rilassamento della paziente segue la diminuzione del tono di un segnale acustico. Il vantaggio di quest’ultima tecnica consiste nel permettere alla donna di prendere consapevolezza dei propri progressi.

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