lunedì 12 aprile 2010

La Terapia del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

La psicoterapia del DOC che ha dimostrato maggiore efficacia è la psicoterapia cognitivo comportamentale.

Per comprendere il modo in cui la psicoterapia cognitivo comportamentale agisce, bisogna ricordare che chi soffre di DOC è convinto che il primo passo per guarire consista nell'essere liberati dalle ossessioni: "se non ho questa preoccupazione, non devo fare tutti quei rituali".

Purtroppo, questa idea non fa altro che contribuire a cronicizzare il disturbo. Infatti nulla può garantire che le ossessioni scompaiano ed inoltre l'idea che le compulsioni siano inevitabili rinforza la convinzione che ci si debba prima liberare dalle ossessioni. E' un terribile circolo vizioso che intrappola chi soffre di DOC. E' nota la barzelletta di quel tipo che agitava le braccia in modo strano al centro della strada. Quando un amico gli chiese cosa facesse, lui rispose: "E' per scacciare gli elefanti". "Ma non ci sono elefanti qui" disse l'amico. "Appunto", fu la risposta, "Non ci sono elefanti perché agito le braccia".

Lo scopo della terapia è di invertire il processo: prima ci si libera dalle compulsioni e poi si scopre che i timori delle ossessioni sono infondati. Questa tecnica psicoterapeutica si chiama: esposizione con prevenzione di risposta e, allo stato è il sistema che ha dimostrato la maggiore efficacia nel trattamento del DOC.

In pratica le persone vengono invitate a mettersi volontariamente nelle situazioni che scatenano le ossessioni, e di NON effettuare i tipici rituali.
Ad esempio, chi ha ossessioni di contaminazione, viene invitato a stare in un ambiente pubblico come un autobus, il cinema, un supermercato e di non lavarsi le mani se non quando le norme igieniche lo richiedono (ad esempio prima di mangiare, e solo una volta).
Naturalmente prima di arrivare a svolgere un piano di esposizione con prevenzione di risposta è necessario far capire quanto sia importante cambiare atteggiamento rispetto alle compulsioni, è necessario far capire a chi soffre di DOC che le compulsioni non sono affatto inevitabili e che l'ansia iniziale si riduce fino a scomparire.
In genere le prime esperienze di rinuncia alle compulsioni sono seguite da un tale senso di sollievo da incoraggiare la persona a proseguire su questa strada.

Tuttavia la terapia del DOC non è fra le più corte (anche anni) a causa di un certo oscillare della motivazione e della possibilità di ricadute.

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